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Commenti al testo di Adielle
Davanti al primo fuoco della collina

Sei nella sezione Commenti
 

 Adielle - 14/06/2015 03:38:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Laura.

 Laura Costantini - 13/06/2015 20:52:00 [ leggi altri commenti di Laura Costantini » ]

Che ...! Scusa il mancato apostrofo! E la u al posto della i

 Laura Costantini - 13/06/2015 20:50:00 [ leggi altri commenti di Laura Costantini » ]

Io non ti prenderei in giro, lascerei fare a te perché mi diverte il modo con cui prendi in giro tutti, compreso te stesso!
La tua è un ironia che racchude rabbia più che un gidizio, per questo vale la pena condividerla e annaffiarla con sane risate!

 Adielle - 13/06/2015 18:12:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Anche Lorenzo ha notato una cosa simile ma Laura, sinceramente, in questa poesia non sono incazzato! Anzi mi sembrava di aver fatto della facile ironia, è una cosa tipo volemese bene nonostante tutto. Sembra che parli male della ragazza in questione? Perchè non era mia intenzione. E comunque si, sono sicuro che insieme dal vivo ne sapremmo ridere da morire! Sarebbe bello, passeggiando sul lungofiume o ad un tavolo di un bar del centro con due mojito ghiacciati con tu che mi dici per consolarmi rassegnati tanto non hai avuto mai nessuna speranza con lei e io che non la smetto di indignarmi (per scherzo) nemmeno per bere. Ciao, grazie e un caro saluto.

 Laura Costantini - 13/06/2015 15:04:00 [ leggi altri commenti di Laura Costantini » ]

Adielle, in questa poesia hai un tono, che se fossi di persona, c’ammazzeremmo di risate!
Perché incazzarsi è come riderci su in fondo!

 Adielle - 13/06/2015 10:15:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Lorenzo e no che non mi dispiace, ci mancherebbe, anzi nelle parole del tuo amico Paolo penso che "dei perdenti" mi raccolga col cucchiaino, sempre che nel mio caso si possa parlare di una vera produzione poetica, lontana com’è dalla poesia militante che poi per me sarebbe quella che ha scelto il proprio destino (cambiare il mondo?). Penso che il tuo impegno sia molto importante e che faccia del bene a questa rivista, ciao, un caro saluto.

 Lorenzo Mullon - 13/06/2015 08:56:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

bello che ti incazzi
i poeti finti sono quelli che non si arrabbiano mai
nemmeno quando uccidono un altro poeta, come Hashem Shabani

anzi, se non ti spiace, lascio anche qui il messaggio del mio amico Paolo:
Caro Lorenzo, non riesco a trovare notizie sul poeta iraniano utilizzando il link che mi hai inviato, ma mi fido di te. E’ ancora vero come lo è sempre stato nella storia del mondo: i poeti che lottano perché gli ingranaggi della demenza, della follia o della semplice cattiveria si arrestino, i poeti che combattono la violenza nel nome di un dio o di una patria e la paura che essa genera (da Dante a al-Hallaj, da Garcia Lorca a Pasolini) sono esiliati, crocifissi, uccisi… Viva il coraggio, crepi la viltà! Viva la poesia che se ne frega delle conseguenze! Viva la poesia fresca come le cascate che travolgono ogni misura! Viva la poesia dei diversi, dei perdenti, degli emarginati, degli eretici, dei barboni, degli alcolisti anonimi, delle puttane, delle anoressiche, delle donne cannone, dei freak, degli islamici anarchici, dei funamboli buddhisti, dei gay tristi, dei mendicanti dalle tasche bucate, dei pellegrini senza piedi, dei ladri senza mani, dei marinai ciechi, degli scalatori che soffrono di vertigini! Viva la poesia che brucia, che sale sui patiboli, che si dissangua tra gli idioti, che si strema nelle carezze! Viva Hashem Shabani, viva tutto ciò che ci rigetta verso il fondo senza fondo dell’universo!